Musei e siti d'interesse

La stella cometa sospesa

Torrebelvicino

Descrizione

24 Dicembre. È la vigilia di Natale. L’oscurità della sera confonde l’orizzonte, non si riesce più a distinguere dove finisce la montagna e dove comincia il cielo. Ma lassù, in cima alla montagna un gruppo di intrepidi amici sta per rallegrare ancora una volta il Natale, sicuri che la Stella riscalderà le anime delle persone che la osserveranno, mostrando ancora una volta che una cosa semplice ma fatta con amore, può portare lo spirito del Natale in ogni cuore.

Da 35 anni a Torrebelvicino si ripete la magia. La stella cometa sospesa annuncia il Natale e illumina la notte della vigilia e quella di Natale, rischiarando la val Leogra e la pianura sottostante. La stella è sospesa sopra il bosco del monte Singìo (monte con due cime pressoché alte uguali: Singìo 834m e Cingìo 832m) e agganciata alle due guglie rocciose ed è la più lunga cometa sospesa d'Europa.
Misura 360 metri e ben 166 lampadine le forniscono la luce tanto da renderla visibile a molti chilometri di distanza. Nelle serate particolarmente limpide è stata vista dalla lontana pianura di Padova.
Ha una coda lunga di 300 metri, con 57 lampadine da 40W, e una “coda corta” di 240 metri, con 45 lampadine sempre da 100W (20w di consumo effettivo). I suoi 8 raggi sono lunghi ognuno 32 metri, e portano ciascuno 8 lampadine da 100W. Il faro centrale da 300W lampeggia ininterrottamente, come un cuore che pulsa che dona speranza e parla d’amore.
La stella ogni anno viene allestita sul monte Singìo da una 30tina di volontari del Gruppo Stella e la preparazione inizia un paio di mesi prima del Natale. Il trasporto merci in vetta viene eseguito con 2 carri trattori, 2 verricelli, 3 teleferiche. Il gruppo iniziale di amici è ora affiancato dai loro figli e da altre giovani leve che, ci auguriamo, assicureranno l’accensione ancora per molto, molto tempo. Le due/tre notti dell’accensione alcuni di loro si alternano sulla montagna per controllare che tutto funzioni correttamente, la stella è alimentata da un impianto mediante gruppo elettrogeno (15kW) e 130lt di carburante.

Tutto inizia nel 1985, i ragazzi hanno appena allestito una nuova decorazione per Natale sul campanile della chiesa. Ammirandola soddisfatti pensano a come sarebbe bello l’anno successivo farla ancora più grande per renderla visibile a molte più persone. Nasce così l’idea e il volonteroso gruppo di ragazzi lavora tutto l’anno per rendere fattibile questa pazza idea. Il Natale 1986 vede apparire sul monte Singìo quella che è stata la prima cometa sospesa e la gioia dei ragazzi è incontenibile, ancor di più la sorpresa di chi dal paese vede comparire dal nulla in cielo questa incredibile cometa. Misura “solo” 100m , non è ancora la stella che vediamo ora ma era l’inizio di una storia che ancora continua. Raccontano i ragazzi: “Nel 1987 si vuole costruire una Stella ancora più grande, che possa essere vista anche da più lontano. Ma in che modo? E soprattutto... quanto più grande? La montagna stessa viene in soccorso, con la sua particolare conformazione orografica: la Stella può essere costruita sospesa sul canalone che divide le due cime del Cengìo. Non è uno scherzo, ma si può fare; per prima cosa è necessario stabilire la lunghezza e la posizione esatta dei due cavi che andranno a costituire le code della cometa, che risulterà così opposta rispetto all’anno precedente. Per fare questo è necessario arrampicarsi su per il bosco ripidissimo, e calarsi in corda doppia lungo le pareti rocciose per molte volte. Poi bisogna preparare l’impianto elettrico, trovare un nuovo gruppo elettrogeno più grande, preparare sulle sporgenze gli attacchi per i cavi, e non ultimo tirare gli stessi da una parte all’altra del canalone. Il bosco, oltre che ripido, è molto fitto, serve un’idea per far passare i cavi fra gli alberi. C’è chi prova lanciando la testa del filo con la fionda e chi con l’arco, chi pensa di usare un deltaplano e chi, invece, trova l’idea più semplice: dei sassi. Si lancia il sasso, legato al filo, sopra agli alberi, poi lo si recupera e lo si rilancia, fino ad arrivare alle pareti dove sono pronti gli attacchi che consentiranno poi di tirare i cavi di nylon e successivamente i cavi d’acciaio portanti che sosterranno le lampadine delle code. La vigilia di Natale arriva e tutti sono pronti: si parte di primo mattino col trattore dalla contrada Manfron, i più però salgono a piedi. Tre quarti d’ora e tutti sono ai loro posti, e si comincia a creare la nuova Stella.. Una parte del gruppo monta i raggi partendo dalla stessa piattaforma utilizzata l’anno precedente, mentre il resto comincia a tirare i cavi portanti dove far scorrere l’impianto elettrico. Le lampadine vengono avvitate cinque per volta, e poi fatte scorrere lungo il cavo; questa precauzione serve per controllare di volta in volta che tutte quante funzionino, e quindi la buona riuscita del lavoro. Si comincia dalla coda corta, posta sul Sojo basso e si prosegue dal Sojo alto con la coda più lunga. Il sole comincia a scendere dietro al monte, la sera si avvicina, e il duro lavoro di un gruppo di intrepidi amici sta per mostrare a tutti il suo splendore. Tutti si raccolgono sulla cresta che sovrasta l’impianto, si fa il conto alla rovescia: 3 ... 2 ... 1 ...Un grido di gioia rompe il silenzio che si crea quando la luce della Stella Cometa illumina a giorno tutto il bosco circostante: “Evviva!!! Sii!!! Ce l’abbiamo fatta!!! ”.

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